Avresti mai pensato che il passo stradale più alto al mondo fosse percorribile in bicicletta?
Ebbene si...
Il Khardung La Pass situato in India, nella regione del Ladakh, con i suoi 5359 metri di altitudine (un tempo dichiarato 5682 metri) è il passo stradale più alto al mondo situato nella parte indiana dell'Himalaya.
Ed è percorribile anche in bicicletta!!!
L'ho verificato di persona, dopo una lunga scalata in bicicletta, MTB, nel 2018, durante la Himalayan Highest MTB Race, l'avventura in bicicletta più intensa (fino ad ora) di tutta la mia vita!
Sono sempre stata affascinata dalla possibilità di crescere sfidando i miei limiti.
Quando proviamo a conoscere i nostri limiti, superandoli , usciamo dalla nostra zona di comfort, rompiamo i nostri confini ed occupiamo uno spazio che sta al di fuori di noi, diventando sempre più grandi.
Produciamo un' energia nuova che diventa nostra e riempie quello spazio che appartiene a noi!
Le mie leve motivazionali...
Ero alla ricerca di un'esperienza forte che rompesse la "routine emotiva" che in quei mesi stavo vivendo.
La bicicletta unita ad un'avventura in Himalaya era l'occasione ideale!
Coinvolsi una mia amica bolzanina, Nicole, come compagna di viaggio e l'allora mia proprietaria di casa, Monica, una donna di 59 anni, sportiva carismatica e fortissima, che sapevo avrebbe raccolto la sfida!
Partimmo in tre.
Tre Donne, diverse, ma ognuna con il proprio sogno!
Non sapevamo bene cosa aspettarci ma eravamo sicure di una cosa:
L'esperienza in bicicletta in Himalaya avrebbe lasciato il segno!
Le mie paure...
I preparativi furono lunghi.
La preoccupazione maggiore riguardava la reazione che il nostro corpo avrebbe potuto avere in quota.
Pedalare ad un'altitudine di oltre 5000 metri era una situazione che non avevo mai provato e non avrei potuto simulare prima di partire!
Stavo mettendo me stessa in una condizione che non conoscevo.
Dopo aver valutato tutte le possibilità, prendemmo consapevolezza della non prevedibilità di quanto sarebbe accaduto e decidemmo quindi di accettare a cuor leggero qualsiasi reazione avremmo avuto!
Ma...Quando arrivi in Ladakh dimentichi tutto!
Arrivo a Leh, in Ladakh...
Già dall'oblò del piccolo aereo che porta da Nuova Dehli a Leh, avvertii qualcosa di speciale!
Ricordo di essermi letteralmente incollata con gli occhi al vetro, lo spazio davanti a me non aveva confini ed era qualcosa che i miei occhi non avevano mai visto prima!
Emozioni...
L'energia che senti è fortissima ed il territorio ti rapisce!
A rendere tutto più intenso è l'accoglienza dei locali:
Ti avvolgono e ti senti subito al sicuro,a casa.
Si presero cura di noi, con lo sguardo, la voce e le parole.
Il loro è un vivere semplice, fatto di piccole cose, totalmente in connessione con lo spazio intorno a loro.
Lo hanno fatto con umiltà e delicatezza.
Ci hanno insegnato l'umiltà stessa, quella che serve ad un occidentale che arriva in un posto che non conosce, che richiede adattamento, di testa, cuore e corpo;
Perché se arrivi e pensi di vivere nello stesso modo in cui vivevi fino al giorno prima, ti perdi qualcosa, qualcosa di molto grande.
Nulla è scontato in un posto così.
Vivere a 3600 metri di quota non è qualcosa a cui siamo abituati e non c'è presunzione che tenga per far credere che sia subito facile!
Il corpo richiede il suo tempo per acclimatarsi.
Ed il tempo stesso è molto diverso da quello fatto di ore , minuti, obiettivi e risultati da raggiungere a cui siamo abituati.....
Quando sei li, il tempo si misura in emozioni che ti fanno battere forte il cuore,
dove ogni giorno inizia con un sorriso,
dove la passione supera ogni aspettativa,
dove le persone hanno storie da raccontare,
dove ogni risveglio inizia con un sorriso al sapore di caffè o ginger tea e finisce con un cielo stellato che illumina gli occhi ed il cuore e che ti sembra di poter toccare con le dita...
Prima della gara...
Abbiamo trascorso i primi giorni di acclimamento a Leh, in un piccolo albergo familiare dove l'accoglienza dei proprietari è stata il vero comfort.
La cucina locale è buonissima, ed ogni giorno nel giardino dell'albergo vedevamo raccogliere le verdure che avremmo mangiato per pranzo o cena.
La gara...
La gara in bicicletta è iniziata qualche giorno più tardi e da quel momento abbiamo dormito in campo tenda allestito per noi dai locali, ogni giorno in un posto diverso.
Questa è stata la parte del viaggio che ho preferito...
Staccati dal mondo, senza telefono e connessione internet, senza elettricità se non quella prodotta alla sera con un piccolo generatore per ricaricare i dispositivi elettronici e farci luce durante la cena, il tempo e le relazioni hanno tutto un altro sapore.
Alla sera ci ritrovavamo a cenare tutti insieme.
Ed è in momenti così che ti apri non solo a dare ma soprattutto ad accogliere.
Accogli le storie delle persone, i valori, l'affetto, la gentilezza, il calore umano, l'importanza delle piccole cose.
Perché in realtà quelle piccole cose sono le vere grandi cose, soprattutto per chi nella quotidianità è sempre di corsa e spesso si dimentica di sorridere.
In Ladakh le persone sorridono e sono gentili, lo fanno ogni giorno nonostante ci sia molta povertà.
Hanno il sorriso negli occhi e la gentilezza nella voce, respirano la vita in ogni suo istante.
E mentre pedali in mezzo al nulla, puoi avere la fortuna di imbatterti in una scuola per bambini nomadi in quota!
Ti chiedi...ma cosa ci fa una scuola qui, ci saranno mai dei bambini quassù?
E proprio mentre te lo stai chiedendo, eccoli li, in fila, con una tutina blu ed un cappellino.
Chissà cosa avranno pensato nel vederci arrivare in bicicletta!
Abbiamo visitato la scuola e le loro aule.
Del loro calore del loro loro entusiasmo ne erano pervasi anche i muri!
Abbiamo donato loro dei regali che avevamo portato con noi dall'Italia Italia e siamo ripartiti.
Le tappe...
Questa "gara" è diventata un vero e proprio viaggio.
In tutto 6 le tappe. Itineranti e con pernottamento in campo tenda.
Domenica 19 agosto: Trasferimento in Bike al Campo Tendato di Spituk da dove partirà la prima tappa il giorno dopo.
Lunedì 20 agosto, 1^ tappa Spituk-Upshi
La prima tappa prevede di seguire le rive del Fiume Indo, una salita leggera e costante per raggiungere Upshi dopo 47 km e 500 metri di dislivello
Martedì 21 agosto, 2^ tappa Upshi-Chumatang
La seconda tappa prevede di seguire le rive del Fiume Indo, una salita leggera e costante per raggiungere Chumatang dopo 89 km e 1169 metri di dislivello
Mercoledì 22 agosto, 3^ tappa Chumatang-Tsho Kar Lake
La terza tappa prevede la prima vera salita. Dopo aver seguito il fiume Indo, la salita ci porta ai piedi del Polokongka La Pass, primo passo a 4980 metri di quota.
Una leggera discesa ci condusse verso le rive del Tshi Kar Lake, che costeggiammo fino a raggiungere il nostro campo. 83 km e 1063 metri di dislivello
Giovedì 23 agosto 4^ tappa Tsho Far Lake-Upshi
Durante la quarta tappa si affronta il primo vero passo oltre i 5000 metri
Dopo aver lasciato le rive del Lago Tsho Kar, una pista ci conduce sulla strada che da Manali arriva a Leh.
Da qui inizia la salita al Tanglang La Pass che con i suoi 5328 m. di altitudine è il 3° in ordine di Altezza. Una lunghissima discesa ci riporterà a Upshi dove terminerà la tappa. Un trasferimento ci porterà al campo di Chemrey. 93 km e 815 m di dislivello.
Venerdì 24 agosto 5^ tappa Shakti Village-Khalsar
La quinta tappa prevede il secondo passo oltre i 5000 metri di quota, il Warila Pass 5290 m. Una salita di quasi 30 km ci porterà al passo, per poi affrontare una lunghissima discesa che ci condurrà sulle rive del fiume Shyok. 91 km e 2100 m. di dislivello
Sabato 25 agosto 6^ tappa Shakti- Kardung La Pass
La tappa finale prevede la Cronoscalata al Kardung La Pass.
Saranno 55 km e 2100 m. di dislivello
Ho vissuto in comunità con gli altri che come me avevano scelto di affrontare la propria sfida personale.
Gli organizzatori locali ci sostennero e fecero il possibile affinchè il sogno di ognuno di noi si realizzasse.
Il sogno di arrivare all'ultima tappa!
L'ultima salita: Il Kardung La Pass...
La scalata del Kardung La Pass, con i suoi 50 km e circa 1900 metri di dislivello.
Interminabile
Non ricordo di aver mai affrontato qualcosa di simile.
Dopo i primi km asfaltati, il manto stradale nella seconda parte, era ridotto ad un misto tra roccia e polvere.
La strada è molto trafficata, soprattutto da convogli militari essendo il confine tra India e Cina.
Nonostante la polvere in bocca e l'altitudine che mi toglieva il fiato, non potevo non pensare di essere tra alcune delle montagne più alte al mondo.
Ero grata per questo.
Ed ero grata di farlo in bicicletta.
Ogni parte di me liberava l'energia necessaria per portarmi in cima, ma nello stesso tempo assorbiva tutta l'energia di quel posto meraviglioso.
Quell'energia mi rimase dentro per moltissimo tempo.
Ancora adesso chiudo gli occhi e la sento dentro al cuore.
La stanchezza delle tappe precedenti si faceva sentire, nelle gambe, ma soprattutto nella testa.
In ogni colpo di pedale cercavo la forza pedalata successiva, e passo dopo passo andai avanti senza mollare.
Il caldo di quei giorni e la mia poca esperienza in mtb avevano reso tutto ancora più difficile per me.
Nell'ultima ora provavo dolore a star seduta in sella, ma vi garantisco che la mia motivazione era così grande da riuscire a non pensarci!
Dopo circa 5 ore finalmente iniziai a scorgere la vetta!
Ce l'avevo fatta!
Ero in cima al Kardung La!
Una cima raggiunta!
Un bordo di confine tra l'infinito e l'immenso
Poco più in la la mia amica Nicole mi aspettava con le braccia tese in avanti per abbracciarmi.
Cosa mi ha insegnato l' esperienza in bicicletta in Himalaya...
Quello che mi ha insegnato questa esperienza in bicicletta in Himalaya non è così scontato!
Corpo e mente possono molto più di quello che crediamo sia possibile.
Non basta allenare soltanto il corpo.
Non è sufficiente neanche esercitare solo la mente alla resistenza.
E' quel perfetto equilibrio tra mente e corpo che ci permette di raggiungere i nostri sogni, di vincere le nostre battaglie e di andare al di la dei nostri limiti.
Non devi per forza andare in Himalaya per trovare il tuo equilibrio!
Ogni giorno puoi allenarti.
Tutti noi abbiamo una sfida con noi stessi che vorremmo affrontare!
Allora perché non provi a realizzare la tua?
Voglio ispirarti a..hhhh Le ...
Fissare le tue leve motivazionale: perché vuoi farlo?
Darti un obiettivo: entro... farò...!
Realizzare il tuo sogno e sfidare te stesso!
Puoi scoprire qualcosa in più di te. Puoi vivere qualcosa di nuovo e qualcosa che sta al di la di quello che hai sempre conosciuto.
RACCONTAMI LA TUA SFIDA O CONDIVIDI LA TUA AVVENTURA
Ti aspetto nei commenti!
Bel racconto, e hai ragione "volere è potere". Non dobbiamo farci prendere dalle emozioni se queste ci impediscono di realizzare i nostri sogni. Anch'io ho fatto passi in bicicletta oltre i 5mila metri con bici di oltre 50kg e ti capisco, ma non facendo gare, almeno non più, ma cerco di raggiungere i miei sogni ugualmente e diametralmente apposti ai tuoi ma che apprezzo ugualmente il senso perchè prima facevo randonnee in giro per l'Europa e ti capisco. La cosa che maggiormente piace è sapersi raccontare e far vivere emozioni a chi non crede in se stessi, questa è la cosa più importante. Buona strada ovunque tu vada
Ilaria, kudos to you! ☘️🚲What an achievement!
I can just imagine your delight and joy when you got to the finish line...😉😁 Seeing that sign, you were rewarded from all the effort and exhaustion you had gone through getting there. Bravo!
Lovely pictures...🌞
Melody Fox 😎 (aka the Princess of Rock)
LPM💙☮️🎵
www.melodyfoxdj.blogspot.com
www.inpeaceandunity.wordpress.com